La Nigella sativa (nomenclatura data da Linneo) viene denominata comunemente cumino nero.
Si tratta di una pianta originaria dell’Asia Minore ed è coltivata in una vasta area tra l’Egitto e l’India. La droga è costituita dai semi di colore nero conici e rugosi che se sfregati emanano un buon odore balsamico e pungente.
Un viaggio nel mondo del cumino
L’utilizzo dei semi del cumino sotto forma di polvere o di olio, dopo spremitura, risale ancora agli antichi Egizi. Pensate che nella tomba del faraone Tutankamon sono state rinvenute anfore colme di olio di Nigella!
Mentre, in epoca medievale Avicenna nel suo famoso “Canone della medicina” scrisse che la nigella è uno stimolante per l’energia corporea e che può curare tutte le malattie “tranne la morte”…

I popoli arabi, d’altro canto, definiscono i semi di nigella benedetti in quanto vengono utilizzati per trattare diverse patologie, in particolare asma, reumatismi, bronchiti, infiammazioni e dermatiti.
Proprietà e studi scientifici sulla Nigella sativa
L’olio del cumino è ricco di beta carotene, omega 9 e omega 6. Perciò, è un tesoro contro l’invecchiamento!
Ottimo inoltre per eczemi sulle mani, come dimostrato in uno studio clinico. Per di più, in un altro studio, è stato dimostrato un miglioramento dell’asma e una riduzione significativa degli eosinofili nel sangue quando lo si utilizzava.
Esiste anche uno studio su 40 pazienti sofferenti di tiroidite di Hashimoto che dopo 8 settimane hanno avuto una riduzione della concentrazione ematica di TSH mentre è aumentata la concentrazione di T3.
L’olio, di fatti, si è dimostrato molto utile nella secchezza e prurito nasale in soggetti con rinite allergica, diminuendone la congestione.
La Nigella è ancora oggetto di studi perché contiene numerose molecole attive e interessanti.

Antiche conoscenze dei nostri antenati
Grazie ai nostri antenati abbiamo oggi la possibilità di conoscere i benefici di questa pianta, di fatti, dobbiamo questa scoperta alla grande conoscenza degli antichi che con l’osservazione attenta, la curiosità, l’impegno ci hanno indicato piante e medicamenti, che magari in quanto inseriti in piccole piante timide e poco appariscenti non sarebbero mai stati presi in considerazione.
Quindi è meglio diffidare dalle apparenze; un seme piccolo e nero, come il cumino, può avere un cuore d’oro!