La spezieria delle Baccanti
Erbe e spezie in ogni parte del mondo e in ogni epoca storica sono state utilizzate per insaporire cibi, per profumare, per riti religiosi. Nella medicina, come nella magia, ogni popolo ha prodotto innumerevoli “filtri d’amore afrodisiaci”, atti a rinvigorire le umane passioni, come anche a sollecitare gli spiriti più morigerati. Come sostiene I. Allende nel suo libro “Afrodita”,
le piante sono afrodisiaci sottili e, come nell’amore, agiscono senza schiamazzi, con discrezione e alla lunga distanza ed esattamente come in genere succede in amore, le più comuni e modeste sono anche le più preziose.
Erbe e spezie afrodisiache sono incluse nella disciplina medica dell’Ayurveda. Queste erbe solitamente mirano al “risveglio“ del corpo. Spesso sono prescritte per curare problemi di sterilità, impotenza, eiaculazione precoce e frigidità, ma anche, e da non trascurare a mio avviso, per aumentare il piacere sessuale e la virilità.
Il Kamasutra e le Spezie Afrodisiache
Il Kấmasữtra, il più antico trattato indù sull’erotismo e sull’arte di vivere e non sulle posizioni nel rapporto sessuale, tratta nel capitolo “Aupamishadika” oltre alla conoscenza dei medicamenti e tonici, l’arte della seduzione e di come attrarre gli altri a sè e cita diverse ricette dove gli ingredienti come il latte, la liquirizia, lo zucchero ed il miele hanno un ruolo importante assieme ad altre erbe più esotiche nell’aumentare il vigore sessuale.
Il Minestrone Afrodisiaco
Ma non è necessario allontanarci dalle nostre tradizioni per trovare un minestrone di erbe e spezie afrodisiache che tanto hanno da insegnare nell’arte dell’amore.
Chi l’avrebbe mai detto che l’umile sedano, Apium graveolens fosse una pianta tanto nobile da essere consacrata alla Grande Madre perché collegata sia alla sfera erotica che a quella funebre? Ce lo ricorda Plutarco. La sua radice, mangiata cruda era considerata un potente afrodisiaco. Castore Durante consigliava il seme alle donne perché le rendeva “più pronte alle cose veneree”. Il gambo appeso alla testata del letto avrebbe riportato armonia e desiderio erotico nelle coppie disamorate e sessualmente intiepidite.
Alcuni testi importanti della scienza medica medievale come il “Theatrum Sanitatis” scritto tra il 1052-1063, poi completato nel xv sec. o “Il Tesoro della Sanità” del Durante citano ad esempio della cipolla come “giova alle angine se strofinato sulla gola. Il succo sfregato sulle calvizie fa ricrescere i capelli,…facilitano il coito”, “accresce la virtù genitale, il che più vigoroso fa il seme”.
Durante cita anche l’anice: “il suo seme emenda il puzzor della bocca e fa buon fiato”, (da prendere in seria considerazione visto che tra i peggiori nemici dell’erotismo spicca l’alito cattivo), “espelle le ventosità, provoca la secrezione lattea e suscita libidine”. La stessa cipolla veniva bandita dalle tavole dei pitagorici. All’opposto di tutte le altre piante, cresceva quando la luna era calante ed eccitava la sensualità. Credenza espressa così da Marziale: “quando hai moglie vecchia e membro molle non ti resta che mangiar cipolle”.
Secondo la teoria delle segnature proposta da un allievo di Paracelso nella quale si afferma che la forma, il colore o il gusto di una pianta sono i segni analogici posti dalla natura per farne comprendere le peculiarità, l’asparago, Asparagus officinalis è un vero e proprio simbolo fallico. Il germoglio che si forma in primavera, detto turione, veniva prescritto nel Cinquecento come afrodisiaco. Ha forma cilindrica con la parte superiore più grossa, sicché rammenta il pene in erezione.
Se quest’estate voi donne siete andate per i campi e avete raccolto la betonica, siete proprio fortunate, perché potreste preparare una ottima pozione per il vostro uomo. In un manoscritto anonimo della Carnia (Friuli Venezia Giulia) si legge: “a far lussuriar oltremodo, togli Betonica (Stachys officinalis), pistala e forma 2 once di succo. Bevilo con acqua, con vino o con latte caldi. Questa pozione fa continuare la lussuria, in tanto che usandone a bevere spesso, sempre sarai gagliardo in quel fatto”.
Quasi tutte le spezie sono riconosciute come afrodisiache, sia per il loro potere ossidante, riscaldante o semplicemente perché la loro forma ricorda i genitali. Tra queste il cardamomo usato in alcuni riti tantrici simboleggia la Yoni, i genitali femminili. La cannella, i chiodi di garofano, la curcuma, il pepe, la noce moscata, lo zenzero, lo zafferano possono essere usate a piacere per confezionare dei veri e propri filtri d’amore! Ed allora vi invito nelle fredde serate d’inverno a testare con il vostro partner queste meravigliose spezie! Se non provocano quel tanto decantato fuoco della carne, almeno vi concedono il gusto di giocare assieme.