La biodiversità ci protegge dai batteri

Sicuramente avrai già sentito parlare di resistenza agli antibiotici, ma forse non sai che la soluzione si trova a portata di mano...

La medicina fa passi da gigante nel trovare nuovi farmaci per diverse patologie, ma per quanto riguarda il settore degli antibiotici, l’industria è in grave crisi. Infatti, purtroppo, non si riescono più a trovare nuovi farmaci per combattere i tanti fenomeni di resistenza a cui assistiamo oggi. Il Ministero della Salute la definisce così:

La resistenza agli antibiotici, o antibiotico-resistenza, è un fenomeno naturale biologico di adattamento di alcuni microrganismi, che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antibatterico, che è generalmente sufficiente a inibire o uccidere microrganismi della stessa specie. Si parla di resistenza intrinseca quando è dovuta alla natura del microrganismo stesso, che non è mai stato sensibile a un particolare antimicrobico. Si parla invece di resistenza acquisita quando il microrganismo, in precedenza sensibile a un particolare antimicrobico, sviluppa in un secondo tempo resistenza nei suoi confronti.

Il problema: il nostro rapporto con gli antibiotici

L’uso massiccio di antibiotici in agricoltura e sopratutto negli allevamenti intensivi ha favorito l’insorgenza di ceppi batterici resistenti e questa resistenza essi possono trasportarla anche all’uomo.

Anche l’uso sconsiderato dell’antibiotico faidate è causa dell’antibiotico-resistenza.

Ad esempio, se si prende un antibiotico per un’infezione virale (il virus non è un batterio e pertanto l’antibiotico non lo combatte), oppure non si finisce la cura e si smette prima del giorno esatto (l’antibiotico deve essere preso per tutto il periodo prescritto dal medico e non lasciato appena non ci sono più i sintomi) il batterio rafforza la sua “intelligen” e inizia a trovare delle strategie per espellere l’antibiotico e non venire attaccato.

Non solo, ma tramite i plasmidi (pezzi di DNA circolare che il batterio può trasferire a un altro con tante informazioni utili, come se fosse un manuale) riesce a comunicare la sua resistenza ad altri batteri, in modo tale che nel momento del bisogno, quando noi necessitiamo di un antibiotico, esso non fa più effetto e ci troviamo ad avere una malattia che si protrae nel tempo. Aggravandosi e debilitandoci dovendo poi incorrere ad assumere altri farmaci anche più dannosi e dispendiosi.

Oggi tra l’altro si assiste anche la MDR, multi drug resistence, un fenomeno per il quale esistono dei super batteri in grado di resistere anche a più di 20 antibiotici diversi, ed è un vero dramma perché non esistono farmaci che li debellino!

La situazione attuale e gli oli essenziali

A oggi non ci sono ricerche su antibiotici di sintesi in grado di dare nuove risposte mentre si è iniziato un bel percorso di studio nel campo naturale. L’antibiotico di sintesi è un’unica molecola (come l’amoxicillina, azitromicina, cefalosporina…), quindi è facile per un miserabile batterio prendersi gioco di essa.

In natura però esistono gli oli essenziali che sono attualmente i migliori candidati per trovare dei nuovi antibiotici. Infatti, essi sono composti da innumerevoli molecole e tante di queste sono proprio antibiotiche ed è difficile per il batterio poter contrastare un esercito di molecole che lo bersagliano in tanti parti diverse. In natura esistono almeno 3000 oli essenziali e solo il 10% è studiato ed è utilizzato per scopi salutistici.

Tra questi spiccano per gli innumerevoli studi, l’olio essenziale di timo, origano, chiodi di garofano. Naturalmente sono oli molto potenti, e non possono essere usati nel faidate ma devono essere sapientemente dosati e somministrati per non risultare tossici.

La soluzione: cura per la natura e la biodiversità

La natura ha tutte le risposte di cui noi umani abbiamo bisogno e per questo deve essere rispettata. Il fatto che i biologi, i naturalisti, gridino al mondo che bisogna salvare la biodiversità, che bisogna rispettare gli ecosistemi dei boschi, le foreste equatoriali e i piccoli angoli del mondo con le loro peculiarità, non è una moda o un misero romanticismo. É per la sopravvivenza del genere umano.

In quei boschi ci sono i migliori laboratori di farmaci e cure, piante ancora da scoprire e magari sono proprio quelle che oltre a salvarci dai batteri, hanno anche il farmaco giusto per i tumori e altre malattie complicate alle quali noi non abbiamo ancora trovato rimedio. A questo penso quando vedo come alcuni ignobili individui fanno bruciare i boschi, quando vedo i grandi roghi in tutto il mondo come succede ogni anno in estate e inorridisco della stupidità umana.

Quale altro animale è così cretino da accelerare la sua estinzione? In questo caso e forse anche in altri i batteri sono molto più intelligenti di noi…

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“Tutte le cose sono belle in sé e più belle ancora diventano quando l’uomo le apprende. La conoscenza è vita con le ali”
Khalil Gibrain
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