Da secoli l’uomo si cura con elementi come l’infuso, il decotto e la tisana.
Queste preparazioni si chiamano “officinali” perché il nome deriva dal latino e indica le piante che venivano utilizzate nella bottega dello speziale (l’antico nome dell’erborista/farmacista), alla quale si dava il nome di officina.
Una tisana è come un abbraccio caldo
Ma cos’è una tisana? Pensiamo al nome, ti-sana. Bello vero?…ti serve a rimanere sano!
Difatti, per fare una tisana devi prenderti del tempo. Tempo da dedicare a te stesso. È un momento quasi meditativo. Ce lo insegnano i cinesi, dato che nella medicina cinese sono molto utilizzati gli infusi, e i giapponesi che hanno inventato addirittura una cerimonia intorno alle foglie del tè.
Per approfondire il concetto, vorrei specificare che la tisana è una preparazione acquosa ottenuta estemporaneamente da una miscela di droghe vegetali destinate a essere somministrate per via orale. Se invece c’è una sola pianta, allora si parla di infusione.
Preparazione delle tisane secondo la tradizione
Per preparare una tisana secondo la tradizione mediterranea degli speziali essa deve contenere:
- il Remedium cardinale cioè la droga o le droghe di cui voglio sfruttare i principi attivi
- il Remendium adjuvans cioè la pianta sinergica che può ad esempio migliorare l’assorbimento dei principi attivi
- il Remedium costituens che migliora la corposità e l’aspetto della tisana
- il Remedium corrigens che migliora le caratteristiche organolettiche perché lo speziale sapeva che la compliance è fondamentale ai fini terapeutici.
Per renderla più gradevole la si può leggermente edulcorare o aromatizzare. Ad esempio, si può preparare dello zucchero aromatizzato alla vaniglia (inserendo una stecca di vaniglia nella zuccheriera o dei baccelli di cardamomo o una stecca di cannella).
Per ogni tisana il momento giusto!
Ci sono alcuni momenti più indicati per assumere una tisana piuttosto di un’altra. Ad’ esempio, una depurativa la si prende di mattina, come anche una tonica. Dopo i pasti si preferirà una antispastica e di sera una rilassante, digestiva.
La si prepara sul momento e cioè estemporaneamente e si beve solitamente tiepida. Si può per comodità prepararla e poi metterla in frigo per 12, massimo 24 ore.
Siccome farsi una tisana significa prendersi cura di se stessi è piacevole avere una bella tisaniera o mug, a seconda dei nostri gusti così da solleticare tutti i sensi: l’odorato con il suo aroma, il tatto con
il suo calore, il gusto con il suo sapore, l’occhio con il suo bel recipiente…e l’udito?
Trovate voi una musica di sottofondo!
A me piace gustarmi una tisana in autunno ascoltando “If I should lose you” di Chet Baker.