Il 17 settembre è la ricorrenza della morte di Santa Ildegarda avvenuta nel 1179. Chi era Ildegarda?
Era una donna monaca, naturalista, guaritrice, erborista, gemmologa, filosofa, musicista, praticamente un genio! Di fatti, è la patrona degli erboristi ed è sempre d’ispirazione per tutti noi.
Utilizzò le proprietà terapeutiche delle piante per curare il corpo e l’anima delle persone. Tant’è che nel 2012, è stata dichiarata dottore della chiesa da papa Benedetto XVI.
La storia d’Idelgarda e i suoi contributi alla scienza
Durante i suoi anni di vita, fondò il monastero di Bingen am Rhein e molto spesso visse in contrasto con la visione del clero, e fu addirittura capace di ribaltare la tradizione claustrale delle monache riuscendo a predicare apertamente all’esterno delle mura del convento.
Diede un contributo fondamentale alle scienze naturali scrivendo trattati medici e botanici. Tra i quali non possiamo di certo dimenticarci di nominare “Physica” (Storia naturale o Libro delle medicine semplici) e “Causae et curae” (Libro delle cause e dei rimedi o Libro delle medicine composte). Inoltre, per molto tempo fu amica e consigliera spirituale di Federico Barbarossa; e viene a pieno titolo definita il primo medico naturalista tedesco!
Da grande osservatrice e scienziata comprese l’importanza del cibo come terapia. Osservò come il cibo influisce sulla salute del paziente. Non scrisse un libro di cucina, ma diede molti consigli per una alimentazione sana.
La moderazione come principio di vita
La regola della moderazione è la base della sua filosofia e la rivolge all’uomo affinché comprenda che lui è il responsabile del proprio corpo. Pertanto invita alla prevenzione della malattia e alla profilassi. Proprio questo, è un elemento estremamente moderno per la sua epoca, dato che queste idee sorgono in Ildegarda intorno all’anno mille.
“L’anima ama in tutte le cose la moderazione. Se il corpo dell’uomo mangia e beve senza discrezione, o fa altre cose di questo genere (intendendo anche la vita sessuale), le forze dell’anima ne sono ferite…..In tutte le cose l’uomo deve imporsi da solo la giusta misura”
Il farro, la panacea d’Ildegarda
Uno tra i cibi più salutari secondo Ildegarda è il farro utilizzato anche come disintossicante (il motivo non ci è noto), comunque Ildegarda stessa scrive:
“Il farro è il migliore dei cereali. E’ grasso, forte e più mite di tutte le altre specie. A chi lo mangia procura una giusta carne e un giusto sangue e rende sereno e lieto l’umore dell’uomo. Fa bene preparato in qualsiasi modo. Se qualcuno è tanto malato da non riuscire a mangiare più nulla, gli si prepari un piatto di chicchi bolliti di farro, insieme all’uovo e lo guarirò internamente come un buon unguento.”
All’avanguardia anche sull’uso della curcuma
Per immaginare quanto fosse all’avanguardia nelle sue ricerche e scienziata brillante è interessante sottolineare come prescriveva già a suo tempo, l’uso della curcuma come detossificante e nella prevenzione delle malattie degenerative del sistema nervoso centrale. Di fatti, oggi gli studi dimostrano che la curcumina contenuta nella curcuma svolge un’attività antinfiammatoria e riduce il colesterolo.
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Pensate che inoltre, descriveva come preparare e somministrare la curcuma assieme ad altre piante riconoscendo già a suo tempo la scarsa biodisponibilità della stessa!
Ildegarda, grande medichessa del suo tempo rimane per noi erboristi un faro che ci fa luce anche nei momenti bui che attraversiamo tra lo scetticismo della medicina allopatica e l’ignoranza della medicina del dottor Google.